
Canto sacro
Il canto ha un segreto, che apre ad emozioni inattese.
Questo segreto non risiede solo “tra la vibrazione della voce di chi canta e il battito del cuore di chi ascolta”, come ci insegna Kahlil Gibran. Il giro di emozioni è molto più ampio…parte non solo dalla voce e dal battito del cuore, ma dall’armonia del corpo intero di chi canta; va nell’aria, come suono, a volte accompagnato da immagini, profumi o altre sensazioni, e raggiunge un altro corpo e un’altra anima, che vibreranno a loro volta.
L’emozione diventa melodia, che a sua volta ritorna ad essere emozione.
“Dio mi rispetta quando lavoro, mi ama quanto canto”
(R. Tagore)
Mi chiamo Grazia, sono la mamma di Cecilia, la founder.
Sono mamma anche di Costanza, Camilla e Clemente. E un po’ mamma dei miei pazienti e del mio ospedale, dove lavoro come medico internista da molti anni.
Fin da bambina ho studiato pianoforte; poi, da autodidatta, ho imparato a suonare la chitarra…ho cantato e suonato tanto, ho cercato di conoscere molta musica diversa, artisti diversi; ho scritto poesie e canzoni, che stanno timidamente cercando di uscire dal mio cassetto.
Ecco, la musica è stata da sempre una parte importante della mia vita; ma solo negli ultimi anni mi sono davvero avvicinata al canto. Complice la crescita delle mie 4 C, che mi ha lasciato riconquistare piccoli ritagli di tempo per me…e complice una malattia reumatologica che mi ha reso difficile l’attività sportiva.
Così, piano piano, iniziando per caso grazie ad una cara amica, mi sono avvicinata al canto e al suo segreto.
Non ho la fortuna di una grande dote naturale; le mie corde vocali sono assai poco acrobatiche, e respiro male anche per via del problema reumatologico…ma sto lavorando per migliorare, per imparare a conoscere e trasformare la mia voce. Prima la utilizzavo inconsapevolmente, ora sto cercando di allenarla e farla crescere; nei pochi ritagli di tempo, ma con pazienza e con amore, un po’ come ho cercato di fare con i miei figli.
Ricordo una piccola Cecilia, di pochi mesi; abitavamo in campagna, e nei viaggi in auto dalla città, la sera, per tenerla tranquilla le cantavo filastrocche inventate che raccontavano di lei. E a sua volta lei si esercitava in quei teneri e buffi vocalizzi con i quali i bebè scoprono la propria voce…e che ogni mamma serba in cuore.
“E quello che non so, lo so cantare”
(F. De Gregori)
Il canto ci insegna ad emozionare e ad emozionarci.
Quando cantando ci si cala profondamente in una canzone, spesso ci si emoziona così intensamente da arrivare a reazioni fisiche come vampate di calore, brividi, pelle d’oca, nodo alla gola…fino al pianto. Questo capita soprattutto se la canzone o il testo, o entrambi, sono associati a esperienze o ricordi importanti. L’unione della musica con le parole infatti amplifica i messaggi e le emozioni, ed è una potente arma per riaccendere in noi ricordi, che talvolta ci riportano bruscamente in un passato lontano. Bello o brutto.
Altre volte cantando si prova un’allegria così forte da non potere fare a meno di muoversi a ritmo. Queste reazioni colpiscono chi canta, ma rimbalzano anche su chi ascolta; e ognuno risuona in modo diverso.
In questi mesi sto sperimentando su me stessa tutti quelli che sono descritti come i benefici del canto: il miglioramento del respiro, della postura e dell’espressione del viso, la riduzione dell’astenia, dei dolori articolari e delle tensioni muscolari, il miglioramento dell’umore. Quando canto mi concentro e mi rilasso insieme; a volte comincio con sforzo, sfinita dalla giornata di lavoro e dalle mille preoccupazioni, e piano piano ritrovo le forze e il benessere.
Alcuni benefici del canto sono stati dimostrati scientificamente; è stato osservato, per esempio, che il canto corale migliora la funzionalità del sistema immunitario ed endocrino, riducendo le citochine infiammatorie e il cortisolo ed aumentando gli ormoni del benessere come serotonina ed endorfine. Cantare implica imparare a respirare correttamente, usando nel giusto modo la muscolatura respiratoria e scaricando dalle tensioni la muscolatura cervicale e dorsolombare. Cantare allena i muscoli del volto ed è per questo un lifting naturale; ci allena a sorridere e a parlare non solo con la voce, ma anche con il viso. Imparare a cantare modifica automaticamente anche il modo di comunicare con gli altri, esercita le funzioni cognitive, espressive e relazionali. Canzoni con lunghe frasi melodiche ci allenano analogamente ad alcuni esercizi di yoga.
“Il canto è il suono dell’anima”
(Socrate)
La voce cantata rappresenta la nostra identità profonda; il percorso del canto ci modifica, interiormente ed esteriormente, e può assomigliare ad una rinascita interiore, che migliora enormemente la nostra capacità di comunicare. La cantoterapia è infatti una modalità terapeutica multidisciplinare con numerose applicazioni. Il canto corale aggiunge ulteriori benefici, perchè moltiplica l’energia positiva del canto e gli effetti cognitivi e relazionali.
E pensate a quante altre variabili possono accrescere la vibrazione segreta del canto… cantare in un luogo pieno di bellezza, di colori, di suoni, di profumi; cantare con l’accompagnamento di strumenti musicali diversi, ognuno con il suo fascino e le sue caratteristiche; cantare accanto a un falò, o sulla riva del mare, o davanti ad un bel paesaggio; sotto le stelle, o davanti ad una grande luna; dentro una tenda, sotto la pioggia, o in una radura fresca circondati da alberi amici; cantare in viaggio, cantare insieme ai propri cari e ai propri amici; cantare in una celebrazione consona alla nostra fede e alla nostra spiritualità; cantare nel luogo dove abbiamo le nostre radici; cantare una canzone che ci commuove per un richiamo del testo, o un ricordo lontano; cantare davanti ad un caminetto in una serata autunnale; cantare all’improvviso in una terrazza di un bar, in un giorno di fine estate, in un coro spontaneo con persone che non si conoscono…e al termine applaudirsi.
Cantare, anche quando non è un bel giorno, e non c’è una canzone in cuore. Cantare comunque, e ancora di più.
E’ il sacro segreto del canto.